(sceneggiatura Denny Cecchini – Margherita Allevi)
Regia Denny Cecchini
Il Dottor De Bernardis, sessant’anni, psichiatra di lunga esperienza, lavora nel reparto SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura) di un ospedale pubblico. Specializzato in psichiatria dell’età evolutiva e profondamente convinto della notevolissima efficacia dell’empatia rispetto alla mera terapia farmacologica, è riuscito, con sforzi e sacrifici personali, ad aprire una struttura di accoglienza privata, chiamata semplicemente “La Casa”, per giovani adolescenti con problemi comportamentali, troppo spesso dimessi frettolosamente dalle strutture sanitarie pubbliche e quasi sempre abbandonati al proprio destino. Aiutato nella sua missione dalla figlia Arianna, il dottore accoglie nella sua struttura decine di ragazzi bisognosi di aiuto, trovandosi di fronte le più svariate patologie, dalle forme più blande dell’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), a quelle più gravi, quali il disturbo paranoide della personalità, la depressione, il dismorfismo corporeo, i disturbi dello spettro autistico, passando attraverso il disturbo oppositivo provocatorio, l’asocialità, l’anoressia nervosa, il narcisismo, l’ansia. L’arrivo di una lettera da parte del consorzio che, freddamente, gli comunica la decisione di non volergli rinnovare il contratto d’affitto, per far spazio ad un resort a cinque stelle, provoca nel medico una profonda preoccupazione. Una misteriosa figura, presente in ogni situazione, dapprima come discreta e casuale osservatrice delle interazioni dei ragazzi e poi come dispensatrice di atteggiamenti consolatori e amorevoli, e che in realtà lo spettatore intuirà essere niente altro che la personificazione dell’“agape” del dottore stesso, gli farà però ricordare che “l’importante non è la casa: quel che serve lo abbiamo nel cuore”. Non sarà certo una lettera, perciò, a fermarlo nella sua missione…